Non sono mai stata una persona popolare, il tipo estroverso che parla con chiunque ed è pieno di amici. Sono sempre stata chiusa, con grosse difficoltà nel rapportarmi con gli altri, quella strana da evitare.
- Hai preso da tuo padre, sei un orso come lui - ha sempre detto mia nonna.
Ho avuto degli amici, ma mai qualcuno che sia rimasto negli anni. Prima uno, poi l'altro, piano piano questi legami non sono sopravvissuti allo scorrere del tempo. A volte un posto vuoto è stato sostituito da un'altra persona, altre volte, molto più spesso, questo non è accaduto. Ho passato periodi molto lunghi senza avere nessuno con cui parlare.
Poi mi sono trasferita in Medio Oriente, dove ho trovato amiche care a cui mi sono affezionata tantissimo. Ma quei paesi ahimè, sono un crocevia di persone e culture. Oggi i tuoi amici sono lì con te, domani tanto tu quanto loro siete altrove. Oggi ho alcune amiche sparse nel mondo, amiche che non so se rivedrò mai più, perchè i chilometri tra di noi sono innumerevoli. Per dire, è sempre bello ricevere una loro mail, ma se hai bisogno di qualcuno con cui parlare davanti ad una tazza di the, purtroppo loro non sono disponibili.
In Australia sono arrivata un anno fa. Ho un lavoro, una macchina di 22 anni, due gatti e un marito adorabile, ma non sono ancora riuscita a fare amicizia con nessuno, nemmeno a livello "usciamo insieme a fare shopping". Non mi lamento, eh. Però un'amica con cui parlare mi piacerebbe averla.
Le conoscenze che avevo in Italia si stanno sfaldando. C'è chi ad una lunga mail con tanto di foto risponde "grazie" senza aggiungere altro e poi sparisce. C'è chi non risponde alle mail, nemmeno dopo mesi, e ad un certo punto mi sembra di essere una stalker e desisto.
Ho avuto un'amica che mi ha escluso di punto in bianco dalla sua lista di amici su Facebook e sul social network ha cambiato anche nome (ignoro se dipenda da me o no). Non ho idea del perchè.
A volte penso ad un caso di omonimia, qualcuno col mio stesso nome che si è macchiato di atroci delitti e che la gente pensa che sia io, cancellandomi quindi dagli amici e dai propri pensieri.
Bella teoria, vero? me ne sono venute in mente parecchie del genere.
Ultimamente mi ha colpito la faccenda dei followers sul mio blog. Dieci giorni fa ho acceso il computer e ho constatato che il numero dei followers era sceso di due unità, così, di colpo. Due persone che si sono rese conto insieme che il mio blog improvvisamente non è più interessante.
Ho alzato le spalle. Càpita. Certo che scrivere così poco come ultimamente faccio non invoglia nessuno a leggere.
Due giorni fa ho pubblicato un articolo che pensavo fosse assolutamente innocente, la ricetta di una zuppa di cipolle di mia invenzione, probabilmente non il piatto dell'anno ma sicuramente un post che non offendeva nessuno, almeno nelle mie intenzioni. Ho ricevuto un sacco di visite, come al solito, e la mattina dopo avevo perso altri quattro followers. Un altro il giorno seguente. Sarà perchè le cipolle puzzano? Avevo tra i followers dei seguaci di un'antica religione vegetariana che hanno fatto delle cipolle i loro dei?
Qualcosa mi sfugge in tutto questo.