lunedì 7 novembre 2016

Quando lavavano i muri col DDT

Dopo mesi di freddo e gelo, anche qui in Western Australia è arrivata la primavera, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto. Sono finalmente riuscita a togliermi il giaccone in piumino d'oca, ho smesso di uscire di casa abbracciata alla borsa dell'acqua calda (il riscaldamento della mia macchina non è un granchè, per usare un eufemismo) e sono ben tre settimane che non trovo il parabrezza ghiacciato quando esco alle 5 del mattino per andare al lavoro.
La temperatura è timidamente salita, con gran gioia delle nostre tasche abbiamo iniziato a non avere più bisogno del riscaldamento e, udite udite, due giorni fa ho addirittura indossato una maglietta a maniche corte. 
Naturalmente ogni medaglia ha il suo rovescio e qui nel bush australiano questo è costituito dal risveglio della fauna dopo la pausa invernale. 

O lettore a cui fanno schifo gli insetti, la parte da leggere per te finisce qui. Chiudi la pagina e dirigiti verso siti di cucina, di giardinaggio o di quelli che sono i tuoi hobby e interessi. 

Per gli stomaci forti che invece hanno deciso di continuare, dico subito che la temperatura più alta ha favorito un'incredibile proliferazione degli insetti, e quando dico "incredibile" fidatevi, non avete idea di cosa sia, in Italia questa situazione non esiste. O meglio, forse esisteva un tempo, tipo nel dopoguerra quando, secondo i racconti di mia nonna, si lavavano i muri interni delle case col DDT per limitare la quantità di insetti. 

Image from abc.net.au
Mercoledì  verso le 14 sono tornata a casa dal lavoro e ho iniziato a preparare il pranzo, in questo caso peperoni ripieni di carne e riso. Come metto la carne a cuocere, vedo fuori dalla finestra della cucina - chiusa e dotata di zanzariera intatta, come tutte le finestre della casa - una quantità incredibile di mosconi, vorrei dire una nuvola ma il termine non rende. 
Ora, come ho già scritto in passato, in casa mia gli insetti entrano in gran quantità all'improvviso e in modo misterioso, immagino dalle prese d'aria sul soffitto di ogni stanza. 
All'improvviso, mentre la carne cuoce, nella stanza si materializzano tipo venti mosconi. A me gli insetti piacciono, i mosconi non mi fanno nessuna impressione, per cui mi limito a mettere un coperchio alla pentola e a continuare poi le mie faccende. 
Ad un tratto mi rendo conto che il bzzz bzzz nella stanza sta diventando davvero insopportabile. Sopra alla mia testa volteggiano  decine e decine di insetti. 

Finisco di cucinare, metto il pranzo in forno e vado al supermercato per cercare qualcosa che mi liberi dai mosconi. Il punto vendita ha un nutrito settore dedicato al "pest control", per cui mi avvicino ed inizio ad esaminare i vari prodotti. Sono tutti insetticidi, e la cosa non mi entusiasma: oltre ad essere contraria all'uso di queste sostanze dentro casa, molti dei veleni utilizzati sono tossici per i gatti e per i nostri due micetti in particolare, visto che si arrampicano ovunque e leccano qualunque cosa. Dopo dieci minuti sono molto scoraggiata. Alcuni prodotti riportano chiaramente sull'etichetta che non devono essere utilizzati in presenza di animali domestici, altre marche non danno nessuna informazione a riguardo.  Non voglio comprare nulla che sia potenzialmente tossico, per cui torno a casa a mani vuote. 
Più tardi rincasa mio marito, ceniamo in mezzo al bzzz bzzz insistente, poi lavo tutti i piatti e li lascio ad asciugare sopra ad un canovaccio, come al solito.

Il mattino dopo mi alzo alle 4 come al solito per andare al lavoro e prendo una tazza pulita dal canovaccio, per farmi un caffè.
La guardo di striscio, e mi rendo conto che non è pulita: dentro c'è qualcosa di bianco. Che strano, penso, eppure l'ho lavata ieri sera.. poi mi rendo conto che le cose bianche dentro alla tazza si muovono. Sono larve di mosca.
Il canovaccio (pulito) è pieno di larve. Sotto alle stoviglie che ho messo ad asciugare si sono rifugiati una decina di mosconi, alcuni vivi, altri già morti, e qualcuno ha evidentemente rilasciato le larve.
Ci sono larve anche nelle ciotole dei gatti. E sul tavolo da pranzo. Intorno, decine e decine di mosconi morti o agonizzanti.

Quando torno dal lavoro, ancora prima di entrare in casa, la prima cosa che noto sono una decina di mosconi che camminano su uno dei vetri della finestra della sala. 
Vado dal ferramenta, espongo il problema. L'uomo mi guarda perplesso. Forse ci vuole la carta moschicida, dice. Ma lui non ce l'ha. Mi suggerisce un negozio dove potrebbero venderla. Mi precipito, la compro, ma sembra complicata da usare, oltre al fatto che i gatti non la ignorerebbero di certo. Con le immagini dei micetti strozzati dalla carta moschicida che ballano sul mio schermo mentale, mi viene l'ideona: l'aspirapolvere!
Inizio con una finestra, poi passo alla successiva, quando ho finito le finestre rifaccio il giro, e così via finchè non sento più ronzare. Infine guardo l'aspirapolvere: il serbatoio, vuoto all'inizio, è pieno per metà. Non oso pensare a quante mosche ho catturato. Il peggio è che dopo dieci minuti ce ne sono di nuovo una decina che mi ronzano sulla testa. 

Torno dal ferramenta, compro della zanzariera da mettere sulle prese d'aria della cucina. Poi mi rendo conto che la devo mettere su tutte le prese (una nei quattro angoli di ogni stanza, più due supplementari in cucina e in bagno) e che la devo fissare senza rovinare l'intonaco (che casca a pezzi per conto proprio), altrimenti le arpie che visitano la nostra casa ogni tre mesi, vestite da agenti immobiliari, con la scusa di fare "l'ispezione", ci faranno pagare l'intonaco come nuovo, sostenendo che lo scrostamento è per colpa nostra.
Mio marito ha qualche dubbio sulla copertura delle prese d'aria, e di comune accordo decidiamo di comprare una lampada blu di quelle che fulminano gli insetti.
Andiamo da Bunnings, una specie di Castorama australiano ed compriamo un dispositivo che, invece di elettrizzare gli insetti, li affoga dentro un apposito scomparto pieno d'acqua.
Torniamo a casa, accendiamo la lampada: i mosconi la gradiscono molto e ci si affollano intorno, ma al termine della serata le mosche catturate sono solo due e le superstiti hanno rilasciato chili di larve in giro.

Infine, provvidenzialmente, ieri sera la temperatura è scesa di botto di quindici gradi e gli insetti sono morti di colpo. 
Ora sono qui, col maglione di pile, ma senza creature che mi svolazzano sulla testa. Si cercano urgentemente soluzioni alternative per quando la temperatura salirà di nuovo, possibilmente senza DDT.

1 commento:

  1. oh my God! non saprei cosa cnsigliarti ma io proverei a sigillare tutto con fogli di zanzariera metallica e se non dovesse funzionare non so... non potrei viverci sai... ho sempre vissuto in campagna ma avere le larve no!!! chiedi in giro.. magari esiste qualche rimedio sconosciuto a noi occidentali...

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